Commento al Vangelo di Giovanni (20,1-9)
In questo giorno di Pasqua lasciamo che il grido di Maria di Magdala raggiunga anche noi, ci entusiasmi e ci attiri verso il centro della nostra esperienza di credenti: Gesù è risorto dalla morte ed è vivo in mezzo a noi! Come ci ricorda papa Francesco: «Lui vive e ti vuole vivo! Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai.
Per quanto tu ti possa allontanare, accanto a te c’è il Risorto, che ti chiama e ti aspetta per ricominciare. Quando ti senti vecchio per la tristezza, i rancori, le paure, i dubbi o i fallimenti, Lui sarà lì per ridarti la forza e la speranza» (CV 1-2).
Pietro e Giovanni entrati nel sepolcro fanno l’esperienza di un’assenza, del corpo di Gesù non più al suo posto, ma vedono che i teli nei quali era stato avvolto il corpo sono rimasti lì, come svuotati dall’interno. Ed è proprio in questo momento che nasce la fede dei due discepoli, la certezza interiore che la promessa di Gesù si è realizzata.
La fede anche per noi è questo dono e questa attitudine di vedere la realtà concreta per quello che è, ma di non accontentarsi e così andare oltre ciò che appare; così come l’amore anche la fede non la tocchi, non la vedi, ma la vivi, la intuisci, la senti tua e senti che dà senso a tutto il resto.
Anche quest’anno la Pasqua deve toccare la nostra quotidianità, aiutarci ad andare in profondità in tutto ciò che sperimentiamo perché oltre ogni esperienza di morte, fatica, delusione, fallimento, c’è la vita, quella vera, che viene da Dio.
E quando intuisci che Gesù è vivo accanto a te, nessuno ti può togliere questa convinzione che dà forza e slancio alla vita; così diventi testimone del Risorto nella Chiesa e nel mondo, come ci ricorda papa Francesco: «Cari giovani, sarò felice nel vedervi correre più velocemente di chi è lento e timoroso. Correte attratti da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del fratello sofferente. Lo Spirito Santo vi spinga in questa corsa in avanti. La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Ne abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci» (CV 299).