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  • A cura di Fra Giampiero Ritrovato OFMCap

Il Fuoco purificante dell’Amore di Dio


Commento al Vangelo di Luca 3,15-16.21-22

A conclusione del Tempo di Natale ci imbattiamo nuovamente nel personaggio di Giovanni Battista, colui il quale gridava, all’inizio dell’Avvento: “preparate una via al Signore…”.

Nella pericope evangelica di questa domenica, Battesimo del Signore, ci troviamo di fronte a Giovanni Battista che ancora una volta ci dà dimostrazione della sua grande capacità di mettersi da parte, per far strada a Gesù; ma anche la grande forza di umiltà di Gesù, che pur essendo Figlio di Dio, si mette in fila insieme ai peccatori per ricevere il battesimo da suo cugino.

L’insegnamento di umiltà del Signore Gesù viene premiato dal Padre, con la voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.

Il battesimo di Giovanni, come ben sappiamo, è un battesimo di acqua, che è da preludio, lo dice lui stesso, al battesimo si Spirito Santo e Fuoco che è venuto a portarci di persona il Figlio di Dio.

Fuoco, fiamma che illumina, è la luce della verità che solo Dio possiede e che solo lui può mostrarci in pienezza; Giovanni nell’indicarci Cristo afferma semplicemente che è fondamentale essere suoi discepoli perché è l’unico capace di condurci alla verità tutta intera; fiamma che da calore, è l’amore che discende da Dio che viene per propagarsi attraverso i credenti portando pace e gioia a tutti coloro che lo ricevono; fiamma che purifica, brucia tutte le impurità facendo sparire tutte le impurità per poterci far brillare, come metallo prezioso, pieno della grazia di Dio.

Il fuoco dello Spirito Santo, ossia l’amore che procede dal Padre verso il Figlio e dal Figlio verso il Padre, che ci viene donato da Gesù, diviene per noi mezzo di espressione del nostro splendore; esso, bruciando, ci deve far prendere coscienza, anche se a volte dolorosamente, delle nostre imperfezioni che solo attraverso il lasciar agire liberamente in noi l’amore di Dio possiamo liberarcene.

Il Battesimo, liberamente accettato e vissuto, non è altro che una immersione continua nello sconfinato amore di Dio, che ha per le sue creature; non ha risparmiato nemmeno il suo Unigenito per donare a ognuno di noi la libertà di proclamarci figli adottivi del Padre!


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