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  • A cura di Fra Antonio Matalone OFMCap Assistente

il Veniente, il Salvatore


Commento al Vangelo di Luca 1,39-45

La liturgia dell’Avvento, tempo di attesa, invita a ravvivare il desiderio del Messia e Salvatore, colui che è il Veniente, annunciato dai profeti. Egli è venuto, viene e verrà e la Chiesa incessantemente lo invoca dicendo il suo sponsale: “Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,20).

In questa IV domenica, ciascuno può far propria l’invocazione rivolta al Signore coniugandola con le parole di sorprese e ammirazione che umilmente Elisabetta rivolge a Maria: “A che cosa devo che la madre del mio Signore venga a me?” (Lc 1,43).

Parole da vivere con un cuore ricolmo di meraviglia nuova riconoscendo che, in Maria il Signore visita il suo popolo, la sua Gerusalemme (Cfr. Lc 1,68; 716; 19,44).

Si “alzò” Maria e “andò in fretta” (Lc 1,39) e con la madre anche il Bambino. Al passo con la madre, la Veniente, il Bambino si manifesta come il Veniente, che non tarda e “in fretta” si volge a chi l’attende. Viene in fretta la madre, affinché presto tutti possano godere, in lei, del suo Bambino, che quale “sole che sorge dall'alto” (Lc 1,78) irradia della luce della vita ogni tempo e ogni casa.

Viene in fretta la madre perché in lei, arca della nuova alleanza (Cfr. 2Sam 6,12), la salvezza è stata affrettata per divenire stabilmente presente e operante in ogni cuore. Viene in fretta la Madre perché lei, cielo e terra nuova, porta in sé l’Agnello-pastore, tempio vero ed eterno della Gerusalemme celeste dove tutti saranno consolati (Cfr. Ap 21,1-27).

Sussulto gioioso (Cfr. Lc 1,44), dunque, viene in fretta la Veniente con il Veniente, il Salvatore. Il Precursore già prepara la strada al Signore invitando tutti a saper ascoltare il saluto di Maria, per essere “colmati di Spirito“ (Lc 1,41) e attingere dalla fede della vergine madre la conoscenza necessaria per confessare il Messia e Signore e, in un sussulto di gioia, sperimentare con Maria la beatitudine della fede (Cfr. Lc 1,45).

Viene il Signore, rivelatore dell’amore del Padre, portato in grembo dalla madre, che ci insegna ad amare senza misura il Dio Bambino perché è lui la misura di ogni amore.


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