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A cura di Fra Fabrizio Cifani OFMCap

W Tommaso


Dal Vangelo di Giovanni 20, 19-31

C’è un modo di dire abbastanza diffuso: “sei peggio di san Tommaso” per dire di una persona che non si fida mai della parola degli altri.

Purtroppo e per fortuna questo modo di dire non è fedele al Vangelo di questa domenica. Tommaso è una persona ferita dal fallimento di Gesù ma ancora di più il suo essere “incredulo” è dovuto al fatto che i testimoni, ovvero suoi compagni-discepoli, non possono essere credibili: loro che, come lui, se la sono data a gambe davanti la cattura del “maestro” Gesù, si sono nascosti, impauriti dal rischio di fare la stessa fine…

Tommaso non è uno sciocco e Gesù non lo rimprovera ma gli fa fare esperienza della sua risurrezione chiedendogli di toccare le ferite, per guarire le sue paure, il suo tradimento.

Il Signore sa che Tommaso ha il cuore ferito e Gesù lo sana: “mio Signore e mio Dio”.

Tommaso si arrende davanti a tanto amore: professa la sua fede.

A noi riamane questa splendida testimonianza e la beatitudine che ci lascia Gesù: “beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”

Beati noi, perché se ci fidiamo di Tommaso, possiamo fare l’esperienza dell’amore di Dio che ci fa risorgere dalle nostre paure, dalle nostre sofferenze, dai nostri tradimenti.


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