Organizzare un incontro interregionale per scoprirsi sempre più fratelli in Cristo con Francesco.
L’organizzazione di un incontro interregionale è un processo tutt'altro che semplice. Si tratta di mettere assieme teste diverse, persone con varie esperienze di fraternità, esigenze e percorsi spesso differenti l’uno dall'altro. Tuttavia, se uniti da un desiderio comune, da una forte spinta che ti fa camminare assieme, anche le fatiche apparentemente insormontabili diventano superabili, anche gli ostacoli più duri si affrontano, a fianco di fratelli che camminano con te. Proprio all'insegna di tutto questo le fraternità regionali Gifra del Nord Italia hanno avuto l’occasione di organizzare e vivere l’incontro di formazione interregionale del 16 –18 novembre, incontro tenutosi a Binasco (MI) e intitolato “Do you speak Gifra?”, avendo come tema principale il dialogo come strumento d’incontro con i fratelli. L’idea di vivere assieme un momento di formazione interregionale risale a maggio, quando, in occasione dell’Assemblea nazionale di fine anno, il Consiglio nazionale ha lanciato ai Consigli regionali la proposta di organizzare degli incontri interregionali tra fraternità vicine e con realtà abbastanza simili. E così è stato: proprio in tale frangente i Consigli di Emilia Romagna, Lombardia e Triveneto hanno provato a scommettere su un’iniziativa del genere, credendo che potesse essere uno strumento utile per conoscersi tra fraternità e per andare oltre ad una realtà locale e regionale, scoprendosi così fratelli in Cristo e con Francesco, nonostante le distanze.
Ciò che ha spinto i Consigli delle fraternità regionali a collaborare tra loro però non è stata tanto l’obbedienza ad un’idea, quanto invece il voler rendere partecipi i nostri fratelli di una gioia che noi per primi abbiamo avuto la grazia di vivere. Proprio da qui si è partiti per costruire quello che alla fine è stato un momento storico per le nostre fraternità regionali: il voler donare ai nostri fratelli un’occasione di gioia che a noi per primi è stata offerta. Le questioni da affrontare sono state diverse: dalla ricerca di una struttura capace di accogliere numeri importanti, alla scansione delle diverse attività, alla definizione di un tema adatto a tutti. In tutto e per tutto si è trattato di un notevole lavoro di squadra, per il quale vanno ringraziati tutti i Consigli e in particolar modo le Segreterie regionali. Ma al di là delle questioni pratiche, l’organizzazione di tale incontro è stata una meravigliosa esperienza di crescita personale.
Nel momento in cui ci si trova ad organizzare un evento del genere sono molte le cose a cui pensare. Oltre ai problemi di natura logistica, alle quali si è già accennato, l’aspetto prioritario è stato il decidere cosa fare, cosa trasmettere ai tanti fratelli e sorelle che a noi si affidano. Da questo punto di vista un aiuto determinante ci è stato offerto dal Consiglio nazionale, che ci ha sollecitati a pensare maggiormente a cosa volessimo trasmettere anziché ad occuparci del semplice “cosa fare”. A partire da questo è iniziato un intenso scambio di email per cercare un tema adeguato: in questo senso ci si è mossi considerando le richieste espresse dalle fraternità negli ultimi mesi, ma anche da riflessioni sulla nostra quotidianità, su ciò che pensavamo potesse parlare in modo pieno alle nostre vite. Il tutto in una prospettiva molto concreta, andando a cercare un tema valido non soltanto nella realtà fraterna ma anche nel nostro riconoscerci come cristiani nel mondo. E così è stato: restando con i piedi ben piantati per terra si è giunti alla definizione di un tema, poi declinato in diversi modi nelle attività delle diverse commissioni, ossia dei settori d’impegno nei quali la Gifra è attiva (formazione; evangelizzazione e presenza nel mondo; comunicazioni sociali e web; liturgia; araldini). Anche in questo senso è emersa la bellezza della fraternità, come condivisione di diversi talenti per costruire un progetto comune e come attenzione alle diverse attitudini e interessi dei gifrini.
Nella pratica poi la definizione dell’incontro è avvenuta attraverso riunioni e consigli congiunti, come l’incontro dei Presidenti a Cremona il 21 ottobre 2018. Questo perché, pur nella possibilità di sentirsi a distanza, si è preferito un incontro personale, anche nell'ottica di un ritrovarsi come fraternità nella fraternità, dopo varie e profonde esperienze vissute insieme. Ovviamente nell'organizzare l’interregionale non è mancata la fatica: ma anche questa alla fine è stata vissuta nella gioia di costruire un progetto comune. Ciò che ha spinto ciascuno a donarsi e a spendere parecchio tempo nell'organizzazione dell’incontro è stata la consapevolezza dell’importanza dell’iniziativa: in questo senso le Presidenze e i Consigli regionali hanno cercato di condividere con tutti la gioia e la bellezza del trovarsi. Perché anche la definizione e il cammino verso un obiettivo come questo possono risultare occasione di crescita: crescita non solo in termini di “contenuti”, ma crescita in termini di relazioni, crescita favorita dal trovarsi insieme, senza avere completamente chiaro ciò che si va costruendo, ma con la certezza di voler impegnarsi sempre più per le proprie fraternità, nell'ottica di condivisione di un dono che a noi per primi è stato offerto e che, per la gioia, non può restare chiuso in qualche ricordo o parola, ma che, per sua natura, si apre sempre di più al mondo.
Per i Consigli di Emilia Romagna, Lombardia e Triveneto, Agnese Nicastro, Marco Basset, Andrea Fratton.