Le candeline si accendono, le luci si spengono, tutti si radunano intorno alla torta e intanano la canzone più famosa del mondo: Tanti auguri a te.
Le scene sono immortalate sui nostri cellulari, sui pc e sui rullini delle feste più datate, e ogni tanto, per far sorridere il cuore, sfogliamo quelle foto, ridendo per le nostre espressioni, per la faccia di Zio Carmelo, che forse aveva bevuto un bicchiere di troppo e riguardando i volti, cambiati nel tempo, dei nostri amici, non possiamo far altro che tornare indietro ne tempo.
70 anni sono un compleanno importante, di quelli che vanno festeggiati con la banda del paese, la torta più grande e un migliaio di invitati.
La festeggiata è la compagna di viaggio più bella che si potesse avere, ha trasformato la vita di tutti quelli che l’hanno incontrata lungo la propria strada, in un capolavoro d'amore, scritto con la mano di Dio. 70 anni e non sentirli, 70 anni di completa giovinezza.
Se chiudiamo gli occhi, ancora potremmo sentire la pazzia di quelle prima quattro fraternità, che nel 1948 si incontrarono, dando vita al seme più prezioso: la Gioventù Francescana.
Quante sono le storie che sono state scritte, e quanto ancora se ne scriveranno?
La storia della signora Giuseppina, gifrina negli anni ’50, che con commozione ci racconta dell’importanza delle preghiera e del sostegno reciproco in quei delicati anni del dopoguerra, nei quali la Fede era una delle poche certezze ai quali ci si poteva aggrappare, durante la ricostruzione della nostra nazione.
La passione di Maria, che, con il tipico zaino sulle spalle di chi ama camminare, ci disegna la fraternità tra gli anni ’60 e ’70. Una fraternità che aveva il sapore di chi voleva conoscere e cambiare il mondo, in quelli che erano gli anni delle rivoluzioni, nei quali frati amanti di Dio e della Fraternità si spendevano fino alla fine per formare uomini e donne a servizio di Cristo.
Il viaggio di Tommaso, che racconta, come sussurrando al vento, degli anni ’80, quegli anni che hanno dato una nuova identità alla GiFra, che andava man mano prendendo coscienza della sua grandezza e presenza su tutto il territorio italiano e mondiale. Dalla Sicilia al Molise, dalla Puglia alla Lombardia, le vite dei “gifrini” si intrecciavano come in un’autostrada, e la parola “INSIEME” diventa il motore per portare avanti i 4 impegni:
avere l’Eucarestia al centro, il Vangelo come guida, la Chiesa come madre e i poveri e gli ultimi come fratelli.
Gli anni ’90 segnano, come un graffio, nelle più tenere delle cicatrici, il percorso della Gioventù Francescana. Infatti, in occasione dei 50 anni, nel 1998, Papa Giovanni Paolo II pronuncia le 5 parole che diventeranno il motto della fraternità, dando ai giovani presenti la chiave del percorso definendo la GiFra come: Un Luminoso ideale di Vita.
Ed eccoci al 2000, Daniele, con una lacrima che gli solca il viso, ricorda quei Convegni Nazionali che hanno segnato la sua adolescenza: Bari, Ragusa, Giovinazzo, Grosseto. Riprende tra le mani le maglie di quei giorni, addosso hanno l'odore del sudore delle marce, delle notti insonni, delle fughe in cucina a rubare la nutella, hanno il sapore delle ramanzine, fatte e ricevute, o di quando ti viene l'abbiocco mentre il relatore parla alle 15 del pomeriggio. Sono gli anni delle prime foto digitali, e le distanze cominciano già a non essere più un ostacolo.
Ed infine, l’ultimo decennio, quello del pieno sviluppo tecnologico, dove, in un secondo, puoi essere, virtualmente, in Giappone o in Cile. Sono gli anni del compimento del sogno di Francesco, che ha visto l’intera Fraternità Nazionale, riunirsi in un unico percorso, in un solo Luminoso Ideale di Vita.
Certamente non furono anni facili, i primi, dove ognuno dava il suo contributo, pur cercando di mantenere le proprie radici. Un passo alla volta, un tassello dopo l’altro, la Fraternità ha cambiato il suo Volto, mostrando così, al mondo, un unico volto, Il Nostro Volto.
Come non nominarlo quel “libricino”, che nel 2015 ha compiuto i suoi 30 anni, tascabile, dalle pagine piegate, magari con qualche appunto e sottolineatura, quel libricino che ha segnato la vita di tutti noi che lo abbiamo avuto tra le mani, Il Nostro Volto, lo strumento più bello per poter appoggiare i mattoni nella costruzione della Fraternità.
Uno sguardo alle maglie, alcune sbiadite, altre prestate, alcune bellissime, altre un pò meno, ma tutte legate a pezzi di vita, che hanno segnato le nostre strade, in quelli che sono stati i 70 anni di colei che è stata nostra Madre e Sorella.
Ma la più importante, tra quelle magliette, è quella bianca. Quella maglietta rappresenta tutte le meravigliose esperienze, quella già vissute e quelle che ancora non sono state neanche pensate, perché la fraternità è una storia meravigliosa, e non possiamo che esultare per l’incredibile opportunità avuta nell’ averne potuto far parte.
Di certo hai un'età, Ma ascoltami Fraternità, I cuori che hai fatto battere sono migliaia, E di te abbiamo bisogno come l'aria, Continua a farti amare, Sotto la Luna a far danzare, Cucite sulla pelle, queste maglie di cotone e di lana, Buon compleanno...GIOVENTÙ FRANCESCANA.
In Cristo,
Francesco e Chiara
Fratello Vostro
Enzo Spina