Commento al Vangelo di Marco 10,2-16
Per natura, Dio è uno che mette insieme, che intesse con cura, diversità e ricchezza, portando a compimento quell’opera straordinaria che è la vita degli uomini. Il nome di Dio è ‘legame’: Dio è uno che si lega all’uomo, alla sua storia, al suo desiderio di infinito, che cinge la sua sposa, la Chiesa, con legami d’amore, permettendo che ciò si realizzi nelle vite che fa incontrare, che mette in comunione profonda come quella tra uno sposo e la sua sposa.
È cosa altra, colui che invece se la gode a separare perché dividere è la sua più arrogante passione!
L’uomo è chiamato ad essere custode di questa bellezza, con parole e gesti che parlino di Dio, di comunione perfetta. Ed è il cuore, la stanza più segreta e intima degli sposi: commette adulterio e separazione chi non lavora per questa comunione, chi vive la relazione d’amore soltanto per sé dimenticando che si è,soltanto di fronte ad un tu!
Ci vuole cuore, semplice e puro come quello di un bambino: lì non c’è posto per la separazione, ma soltanto per la comunione, per quel desiderio di stare con l’altro.
Ci vuole stupore per credere che l’amore di Dio è un legame indissolubile che cinge la vita degli uomini, quando la porta del loro cuore rimane aperta e il desiderio dell’altro rende possibile che il 2 sia davvero uno!